"HAVANA 3 A.M. -
LA SCOMMESSA DI PAUL SIMONON"


Line Up :

Paul Simonon - Basso, Armonica, Voce
Nigel Dixon - Voce, Chitarra Ritmica
Gary Myrick - Chitarra, Voce
Travis Williams - Drums, Percussion


Discografia :


Havana 3 A.M. ( 1991 - IRS Records)
(Joyride - Blue Motorcycle Eyes - Reach the rock - Death in the afternoon - Hole in the sky - What about your future - The hardest game - Hey amigo - Life on the line - Surf in the city - Blue Gene Vincent - Living in this town )



1981 - Paul live con gli Havana 3 AM

Dopo lo scioglimento degli "altri Clash" nel 1985, Paul Simonon si trasferisce negli States dove scorazza in Arizona in sella ad una Harley Davidson in compagnia di Billy Idol, Ian Astbury (Cult) e Steve Jones (ex Pistols). Dopo un lungo periodo di silenzio riappare nel 1991 con l'operazione Havana 3 A.M.. La band incide nello stesso anno il disco omonimo e, dopo un tour che tocca anche l'Italia, si scioglie nel 1992.
In effetti non erano poi molti i motivi per restare insieme, vista la poca personalità e verve del loro disco, dove la musica spazia noiosamente dal reggae al rock'n'roll.
Sciolti gli Havana, Paul si dedicherà definitivamente alla pittura, suo lavoro attuale.

"Havana 3 A.M."

Una bella bruna provocante sulla copertina del vinile, le immagini impomatate della band sul retro. E poi Paul Simonon, il bassista dei Clash, che ha avuto la forza di ricostituire un gruppo sei anni dopo la disastrosa fine dell'avventura con gli "altri Clash".
Quindi voglia di riscatto, di mettersi alla prova, rabbia, determinazione? Niente di tutto ciò.
"Havana" è un disco che non sta in piedi . Lo si capisce subito dai motivetti poveri di intensità che scorrono uno dopo l'altro senza lasciar traccia.
E non basta qualche spruzzata di latinoamerica quà e là per rinvigorire il tutto. Spiace per Paul, che ci ha riprovato, ma alla prova dei fatti ha fallito insieme ai suoi amici. Il personaggio ovviamente resta integro, ma forse questa esperienza artistica la poteva evitare a se stesso ed anche a noi.

La buona partenza di "Joyride" non inganni, il rockabilly marziale dell'attacco lascia presto spazio a coretti "pop" che annacquano il tutto.
Scialba è anche "Blue Motorcycle Eyes", mentre "Reach the Rock" è un buon pezzo, il migliore dell'album, con un riff d'attacco alla "God save the queen" (in versione soft), ed entrata di chitarra tex-mex che sfocia in un piacevole reggae.
"Death in the afternoon", "Hole in the Sky" e "What about your future" mixano rock, rockabilly e reggae senza infamia e senza lode.
Particolarmente incolore risulta essere "The Hardest game" che apre la seconda facciata. Un sussulto di vitalità lo conferisce invece "Hey Amigo" : apertura con l'armonica di Simonon che introduce un bel reggae finalmente frizzante e convincente.
Ritorna inesorabile lo standard modesto dell'album con il resto dei brani, compresa la finale "Living in this town".


Paul Simonon e Johnny Lydon