"LADY SIMONON DIETRO IL CLASH REVIVAL"
Articolo datato 1999 di Paolo Gallori tratto da Kataweb Musica


 

"Tricia Ronane, la moglie dell'ex bassista dei Clash, è stata la vera artefice del disco di incisioni live e del documentario grazie ai quali si stanno riaccendendo i riflettori sul gruppo. Mentre il marito continua le sue passioni private, lei si prepara a gestire commercialmente il prevedibile ritorno dell'iconografia punk."

Dietro una canzone o un disco è facile che si celi una storia, un aneddoto, un incontro fortuito e decisivo. I fan dei Clash, splendidi quarantenni intenti ora a rimuovere la naftalina dai jeans sdrucidi e dalla vecchia giubba di pelle, probabilmente ignorano a chi si deve realmente la pubblicazione della raccolta di incisioni live del gruppo "From here to Eternity" e la realizzazione del documentario televisivo "Westway To The World".
La "leggenda" narra come tutto sia nato dal ritrovamento di alcuni nastri nella cantina di Joe Strummer, mentre questi era intento a impacchettare roba per il trasloco.
Ma il ritorno dall'oblio di quei preziosi materiali non avrebbe comportato necessariamente la pubblicazione dei medesimi. Occorreva un catalizzatore, un elemento in grado di far collimare la volontà della casa discografica con le sensibilità dei membri del gruppo.
Quest'ultimo essendo sicuramente il compito più arduo , visto che Mick Jones, Joe Strummer, Paul Simonon e Topper Headon non sono stati più capaci di essere d'accordo su nulla dal giorno in cui, quattordici anni fa, la stella del dinamitardo rock dei Clash smise di emanare la propria luce.

Ebbene, per buona sorte di chi ha amato la band politicamente più impegnata della storia della musica d'Albione, il catalizzatore è intervenuto, materializzandosi nelle forme conturbanti di una donna : Trincia Ronane, la bellissima moglie di Paul Simonon. Alta, capelli corvini, l'ex modella si è dimostrata nell'occasione un autentico genio della diplomazia , riuscendo in un impresa in cui la sua bellezza non avrebbe di certo giocato un ruolo decisivo.
Tricia ha potuto contare soprattutto sul fatto di conoscere bene la personalità di Mick Jones, essendone stata addetta stampa nella sua avventura con i B.A.D..
In questa veste incontrò il suo futuro marito, subendone la corte spietata senza cedere sino al 1987, quando Paul le salì addosso con una Harley-Davidson pur di strapparle la promessa di un appuntamento. Che si sarebbe trasformata di lì a poco in una promessa di matrimonio. "Paul era noto come il punk che si vestiva meglio, ricorda Tricia, ma all'epoca io avevo una sorta di fobia per le rockstar".
Dal suo punto di vista assolutamente privilegiato, la signora Simonon ha potuto cogliere tutti i dettagli della vicenda Clash, quelli su cui difficilmente i media riescono a mettere le mani, sviluppando l'innata capacità di cogliere i segnali e gli umori che sottostavano alle dinamiche interne della band. "I Clash si sono sempre rifiutati di effettuare operazioni-nostalgia solo per accontentare i fan che glielo chiedevano", afferma Tricia, "ed io rispettavo la loro volontà di conservare i ricordi solo per se stessi. Ma stavolta sembrava che tutti fossero orientati verso la stessa direzione. Per superare le indecisioni ho preso io l'iniziativa di affrontare la Sony, ma solo quando sono stata sicura che era quello che loro volevano".

E così Tricia ha marciato sul palazzo della multinazionale discografica, uscendone con un insperato accordo finanziario. "Era importante far capire ai dirigenti dell'etichetta che i Clash potevano tornare ad essere una sorta di stendardo da sventolare, perché essi godono del rispetto di tutte le giovani band che animano la scena attuale", chiarisce l'intraprendente signora.
Ed i fatti dimostrano che la bella manager è riuscita nel suo scopo.
Ma si può trattare con i marpioni di una multinazionale improvvisando le necessarie doti di astuzie ed intuito ? Certamente no. E Tricia non fa eccezione, avendo un background di tutto rispetto anche in tal senso. Il business le è entrato nel sangue da ragazzina, quando a 16 anni accompagnava il padre al mercato di Southall per comprare e rivendere cavalli.

"Così ho imparato tutto quello che c'è da sapere sul mondo degli affari ", ricorda la Ronane, "non c'è niente di meglio di una esperienza nella compravendita dei cavalli per affrontare il music business".
Oggi, mentre Paul continua a dipingere ed a prendersi cura dei due figli, la signora Simonon è intenta a portare a termine la propria missione. In questi giorni sta incontrando i dealer dei canali televisivi di tutto il mondo per piazzare al meglio il documentario sui Clash.
Ma, in previsione del punk revival, soprattutto iconografico, che la pellicola potrebbe determinare fra il giovane pubblico, Tricia sta anche mettendo a punto il lancio di una adeguata linea di moda ideata dagli stilisti di Copperwheat Blundell.
Difficile a questo punto immaginare un suo ritorno ai fornelli.


Note RadioClash :

Tricia Ronane è stata certamente fondamentale nel portare a compimento il progetto di ritorno alla ribalta dei Clash. Il successo commerciale dell'operazione (che ha dato meritato "ossigeno" alle non proprio brillanti condizioni finanziarie di alcuni componenti del gruppo) dimostra , se ancora ce ne fosse bisogno, l'inossidabile amore dei fan verso i nostri.
Per quanto riguarda il live "From Here To Eternity", tutto è partito dal ritrovamento, a casa di Strummer come cita l'articolo, di alcune vecchie cassette riguardanti i gigs allo Shea Stadium di New York del 1982. Il primo ascolto stupì positivamente sia la Ronane che Hugh Attwooll (della Sony Music di Londra). Il sound che usciva dai nastri , registrato benissimo dall'ingegnere del suono Glyn Johns, era veramente molto forte, dinamico.


Anche i tre Clash interpellati (Jones, Simonon, Strummer) si dichiararono d'accordo sull'ottima qualità delle registrazioni, ma non volevano fare uscire un live unicamente impostato sul concerto allo Shea Stadium, come inizialmente la Sony aveva proposto. Scattarono così le ricerche ad altre registrazioni sia negli States che in Inghilterra. Venne contattato Bruce Dickinson , che aveva lavorato alla CBS negli anni 70 ed 80, ed era un fan dei Clash.
Lui conosceva una società specializzata nell'archivio di live tapes. Si trovarono così due registrazioni dei Clash al Bonds ed altri due concerti a Boston.

Nel giugno del 1998 Attwool volò a New York e dedicò tre giorni a raccogliere, ascoltare e selezionare tutti i nastri ritrovati. Alla fine vennero inserite anche registrazioni del 1978 (London's Lyceum e Music Machine), altre relative al concerto di Lewisham del 1980, ed altre ancora tratte dal film Rude Boy con annesso concerto al Victoria Park.
I Clash hanno avuto la possibilità di esercitare il controllo delle registrazioni recuperate e, una volta selezionate le 17 canzoni finali (sulle 23 inizialmente proposte) , hanno consegnato il materiale per il mix al fido Bill Price.

Anche il video "Westway to the World" è stato affidato all'amico della prima ora Don Letts (storico dj al Roxy e regista dei principali video dei Clash incluso quello fantastico di London Calling).
Don è stato una scelta naturale dettata dall'amicizia, dalla stima e dalla conoscenza reciproca di fatti, situazioni, personaggi. Inoltre Don Letts disponeva di molto materiale video ancora inedito; non conosciuto neppure dagli stessi Clash. Tutta la band si sottopose così volentieri alle interviste fatte singolarmente ad ogni componente, attraverso le quali prende corpo l'epopea dei Clash, anche negli aspetti più intimi ed individuali. Un film vero, emozionante, partecipato.
Ha detto Don Letts alla fine delle registrazioni : "Ogni generazione ha bisogno di una colonna sonora, ed i Clash gliela hanno fornita".