INTERVISTA A RAY GANGE, IL PROTAGONISTA DEL FILM RUDE BOY
A cura di Mark Youll per Strummerville – Maggio 2009
Traduzione a cura di Mauro Zaccuri per Radioclash.it

MY : Cosa ti ricordi della scena musicale prima del punk ??
Gange : Reggae, principalmente reggae. Glam rock, e, appena prima del punk, le band che avevano la mia attenzione erano i Dr.Feelgood, Parliament-Funkadelic, che credo fossero usciti dal Global Village (un rock club a Londra attivo fra il 1973-75).

MY : Hai visto in quel periodo suonare dal vivo i 101’ers
Gange : Li ho visti una volta. Ma erano i Dr.Feelgood che andavo a vedere spesso in quel periodo. Una volta andai al festival di Reading solo per vedere loro. Quando finirono il loro set me ne ritornai subito a Londra, non avevo voglia di ascoltare nessun altro !!

MY : Cosa ti attraeva dei Dr.Feelgood ??
Gange : La loro intensità, il loro sound. Wilco Johnson (il chitarrista ndr) specialmente. Il suo modo di suonare era piuttosto aggressivo. Erano la prima band sul livello basso, non da classifica. Quando te li trovavi di fronte dal vivo avevi Lee Brilleaux (il vocalist) che sembrava in procinto da un momento all’altro di scendere dal palco per farti il culo, e c’era Wilco con quelle palle degli occhi quasi da maniaco. Ti sentivi come se qualcuno che poteva essere picchiato o pugnalato dalla band che stavi guardando! Erano in quel momento completamente diversi rispetto alle altre band.

MY : Come descriveresti te stesso prima del punk ??
Gange : Ero solo un ragazzo che se ne andava in giro cercando di vivere buone emozioni, ma non avevo alcun punto di riferimento. Mi immergevo in una cosa e poi via, dentro in un’altra. Da questo punto di vista il Global Village era al tempo un posto davvero importante. Molta gente si riuniva in quel posto, in un certo senso era quello che avvenne nel punk. Ragazzi con un differente background si riunivano in un posto.

MY : Come arrivasti al punk ??
Gange : Stavo lavorando in un negozio di dischi in Bond Street quando “Anarchy In The UK” uscì. Lo facevo sentire per tutto il tempo in negozio sconvolgendo i clienti. Avevo messo dei potenti speaker fuori dallo shop e c’erano tutte quelle vecchie signore che passeggiavano e sembravano avere degli attacchi di cuore quando il pezzo attaccava. Avevo degli amici che venivano da Watford e che avevano messo insieme una band chiamata The Bears, davvero una delle prime punk band di metà anni ’70, ma non combinarono niente. Avevo altri amici che erano nella scena punk e nei club. Mi ricordo che andavo in Kings Road, Acme Attractions , mentre ero un po’ impaurito ad entrare nel negozio Sex …

MY : Quale club frequentavi ??
Gange : Il Roxi certamente, purtroppo invece non ho visto nulla al 100 Club. Sono stato al Vortex, ed anche al Nags a vedere i Generation X e probabilmente i Pistols. Bevevo molta birra in quel periodo ed i miei ricordi sono un po’ annebbiati !!

MY : Cosa significava il punk per te ??
Gange : L’energia e qualcosa che mi attraeva, qualcosa che riguardava la parte auto-distruttiva di me. Non ti devi preoccupare di niente. Gli adulti che mi hanno cresciuto mi hanno sempre detto cosa avrei dovuto fare, e la cosa importante del punk per me è stata che niente è davvero importante. Non c’erano regol. Non ho mai conosciuto la parola nichilismo.

MY : Quali sono state le prima punk band che hai visto ??
Gange : Pistols, Clash… Ero solito andare spesso anche in un club chiamato The Man In The Moon in Kings Road, e lì potevi trovare band tipo Adam And The Ants prima del successo commerciale, che aprivano il concerto ad X Ray Spex.

MY : Quando hai conosciuto i Clash ??
Gange: Non mi ricordo dove, ma loro fecero un concerto da qualche parte a Londra. La sera dopo in un pub in Putney High Street c’era un concerto con diverse punk band. Io ero andato per vedere Wayne County o i Lurkers, e lì seduto da solo c’era Joe Strummer. Ho pensato fosse il segno del destino il fatto di potermi trovare Joe da solo a vedere il concerto, così andai a conoscerlo per parlare un po’ con lui. Parlammo per un po’ e gli dissi che lavoravo in un negozio di dischi, e lui da quel momento venne ogni tanto a farmi una visita. Mi ricordo che fummo fermati dalla polizia dopo essere stati allo Speakeasy Club, e quando rientrammo nel suo appartamento mi ricordo di aver visto alcuni album di Bob Dylan sparpagliati sul pavimento, non potevo capire !! Voglio dire che io non c’entravo niente con Dylan, per me quella roba era ormai storia. Ho cominciato così ad andare in giro con Joe e frequentare spesso anche il posto in cui i Clash provavano, Rehearsal Rehearsal. Ad un certo punto uno dei clienti del mio negozio, David Mingay, mi disse che insieme ad un partner stava girando un film sui Clash. Gli dissi che conoscevo Joe e dopo un paio di settimane Mingay mi propose di far parte del film con un ruolo da protagonista…

MY : Avevi rifiutato la parte all’inizio è vero ??
Gange : Si, ero molto sospettoso, ma quando ne parlai con Joe lui mi disse che avrei dovuto accettare la parte nel film. Non ero sicuro di quello che mi accingevo a fare e tutto stava diventando strano.

MY : Il tuo carattere nel film Rude Boy è stato descritto come “simbolico della riluttanza dei punk ad accettare il cambiamento”. Si potrebbe dire che questo tipo di carattere è una rappresentazione accurata di quello che sei stato tu ??
Gange : A grandi linee direi di si. Ma credo che la maggior parte della gente che io conoscevo a quei tempi fossero come me. C’era quel feeling nell’aria, nessuno aveva pianificato una carriera o aveva motivazioni particolari. La musica era il nostro mondo. Non c’era un altro mondo dietro quello, e se c’era, noi non ne eravamo interessati. Era tipo “questo è merda, quello è merda, ma noi amiamo questo tipo di merda”.

MY : Avresti voluto che il caos del 1977-78 fosse durato per sempre ??
Gange : Lo voglio ancora !! Quello che sentivo alla fine del ’78 era come se qualcosa avesse aspirato via tutta l’aria positiva di quegli anni. Finito il film “Rude Boy” avevo un po’ di soldi ed andai a Los Angeles, in teoria per una vacanza. Arrivato lì andavo in giro e mi piaceva il fatto di camminare con il sole caldo , le palme ecc.. Ma c’era anche una scena punk californiana davvero tosta ed agli inizi. Erano i primi mesi del ’79 e sembrava che la loro scena fosse come quella inglese del ’77, così mi ci buttai dentro con piacere. C’erano band come Black Flag, X , The Germs …

MY : Eri coinvolto in quella scena ??
Gange : Oh certo. Sembrava fossi uscito da un posto entrando subito in un altro. Il party andava ancora avanti !!

MY : Quali erano le differenze fra la scena inglese e quella americana ??
Gange : In realtà non moltissime. Nessuno viveva con il “lifestyle di Baywatch” da quelle parti. C’erano pochi skate-punks e gente che usciva solo di notte. C’era comunque la stessa energia, così io giravo di sera conoscendo gente e andando a vedere concerti nei club senza pagare.

MY : Venivi riconosciuto negli Stati Uniti come Ray Gange, protagonista di “Rude Boy” ??
Gange : No, il film non era ancora uscito negli States quando sono stato lì per la prima volta. Come dicevo è stato solo per conoscere gente, andare nei club.

MY : Il film Rude Boy è stata un’esperienza piacevole per te ??
Gange : Lo è stata nel primo periodo. Successivamente, quando il film era stato girato per una buona parte, le cose cominciarono a cambiare. Non riuscivo a capire perché ma c’erano problemi fra i Clash ed i registi del film, e dato che io partecipavo al film, ero coinvolto in entrambi i campi. Ero legato ai Clash, ma avevo anche rinunciato al mio lavoro per essere in quel film, e sapete, ho bisogno anch’io di un po’ di grana, così quella situazione fu un bel peso. In ogni caso ho avuto fantastici momenti durante le riprese perché il film venne girato fra due tour dei Clash, e solo Dio sa a quanti concerti ho assistito. Sono uscito anche con le band di supporto : Richard Hell, The Specials, i Suicide…

MY : Ci furono problemi in alcune di queste date per le band di supporto ??
Gange : Si, per i Suicide a Crawley fu un incubo ! Avresti davvero potuto pensare che stava arrivando la terza guerra mondiale. Il concerto al Dunfermline Cinema finì con una specie di “amichevole rivolta” sul palco, in quanto il posto era così piccolo e l’energia aveva coinvolto tutti. Poi ci fu il gig al Glasgow Apollo, che fu veramente da spavento.

MY : Però le scene di violenza che si vedono nel film Rude Boy all’Apollo sono versioni cinematografiche vero ??
Gange : Si certo, credo che molte di quelle di lotta nel backstage furono girate dopo il concerto al Lyceum o da qualche altra parte. Il concerto di Glasgow fu spaventoso. Fu davvero di cattivo gusto. Le band di New York vennero coperte di sputi. Richard Hell mentre cantava si sporgeva verso il pubblico, ed era così un bersaglio molto facile !!
MY : Hai trovato una cosa semplice recitare nel film ??
Gange : Ho provato ad essere per metà me stesso, e per metà quello che i registi Mingay & Hazan volevano che io fossi nel film. Sfortunatamente le loro istruzioni non sono mai state chiare. C’era poco di scritto, solo qualche parola o frase messa giù velocemente seduti nel fondo del furgone. Era tutto molto difettoso…. Generalmente i film hanno una loro linea molto precisa, questo non l’aveva.

MY : Quali sono i tuoi ricordi dei tour che hai vissuto con i Clash, qual’era l’atmosfera nella band ??
Gange : Mio Dio, questa è una domanda interessante. Riguardo ai concerti fatti nel periodo delle riprese del film, posso dire che la band era tipo “bella storia, andiamo a suonare nella prossima città”, avevano una bella e positiva mentalità da gang. “Siamo qui, facciamo il concerto, lasciamo una bella impressione, spacchiamo, e portiamo via metà hotel con noi quando ce ne andiamo !!”. Avremmo “attaccato” tutti i mini bar degli hotel il più velocemente possibile, volevamo star bene, godercela. Ci fu una notte, forse a Leicester, in cui eravamo nel bar dell’hotel con una cifra di fan che erano arrivati dopo aver visto il concerto, e nel mezzo della notte fui svegliato da una perquisizione della polizia che frugava dappertutto nella mia camera alla ricerca, credo di droga o altro. Subito dopo essere usciti dalla mia stanza, chiamai la stanza di Strummer per avvisarlo “attento Joe, la polizia è qui, se hai qualcosa, liberatene in fretta!”. Poi ho chiamato anche la camera di Mick ma loro avevamo interrotto le comunicazioni dal centralino! Credo che Mick venne preso per qualcosa, ma non ne sono certo. Ero abbastanza impreparato per la vita in tour e lo si può notare nel film. Una volta dovevo metter via dei vestiti o qualcos’altro, e non avevo una valigia o una borsa in cui mettere la roba, così usai una scatola dove tenevo i miei dischi, non avevo altro! Quella era la mia valigia! Qualche anno fa Paul Simonon raccontò questa storia, ma la raccontò parlando di se stesso !! Fottuto insolente …

MY : Pensi che la tua breve esperienza “on the road” con i Subway Sect ti abbia in qualche modo preparato per i tour dei Clash ??
Gange : Questo poteva essere in teoria. Avrebbe potuto aiutarmi, ma credo che alla fine io sia stato perdipiù un ostacolo. Tutto quello che conoscevo circa il ruolo di un roadie era che era un tipo che viaggiava con la band, era parte della band, senza però suonare.

MY : Parlami delle tue relazioni con gli altri membri della band.
Gange : Non posso dire di essere stato davvero un buon amico con il resto del gruppo. Con Topper ho avuto un buon rapporto, è certamente stato, dopo Joe, quello al quale ero più vicino. Paul si è sempre tenuto sulle sue, ed anche Mick, era diverso rispetto ad oggi, era molto abrasivo. Credo che gli piacesse “testare” le persone. Oggi è molto più disponibile, l’ho incontrato la scorsa settimana, abbiamo parlato piacevolmente dei vecchi tempi.

MY : Perché non hai schiacciato l’accelleratore sulla tua carriera di attore ??
Gange : Non ho mai realizzato di poter avere una carriera, questa è la verità. Quando sono rientrato a Londra dagli States, ho avuto un paio di opportunità ma non avevo inteso che quando questa gente ti chiama per una parte devi fare l’attore veramente !!

MY : Rientrato dagli USA si sa che hai messo in piedi un’etichetta
Gange : Vivevo in un posto nella zona sud di Londra ed uno degli altri ragazzi che vivevano lì era il chitarrista di una band chiamata Folk Devils. Sono andato spesso a vederli e mi sono davvero piaciuti, ma sembravano non essere indirizzati da nessuna parte. Ho parlato un giorno con il cantante che mi ha detto : “sei bravo con le parole”, perché non diventi il nostro manager ?? Utilizzando qualche contatto e le Pagine Gialle sono riuscito a procurar loro dei concerti e a fargli registrare alcuni pezzi in studio. Credo che il loro primo o secondo singolo finì al terzo posto della classifica indie. Appena registrarono il terzo singolo sorsero delle divergenze sulla strada da prendere.

MY : Qual’è il tuo ultimo ricordo di Joe Strummer, come ti sei sentiato alla notizia della sua morte ??
Gange : Più di ogni altra cosa mi sono sentito davvero triste di non aver potuto parlargli da moltissimo tempo. L’ultima volta che vidi Joe fu al party per il lancio del film “Straigh To Hell” , ed in quel periodo io avevo un sacco di problemi con l’eroina. Lui se ne accorse abbastanza presto mentre stavamo parlando, i suoi occhi lo facevano capire, era come se fosse arrivato un grande ostacolo e quella fu la fine dell’amicizia. Lo vidi circa due anni dopo in un party di capodanno, io stavo cominciando a risolvere i miei problemi, ma c’era ancora quella specie distanza che non si era mai vista anni prima. Così quando lui morì, mi sono sentito male per non avere saputo risolvere questo problema fra noi. Al tempo di Rude Boy Joe fu per me una specie di metà padre e metà fratello maggiore. Aveva solo 25 anni quando lo conobbi la prima volta, ma fu la prima persona adulta alla quale ho portato rispetto. Così quando se ne andò fu davvero una cosa triste non aver risolto le cose fra noi.
MY : Cosa pensi del fatto che la figura di Joe continui anche oggi a catturare il cuore delle persone ??
Gange : La stessa cosa vale sicuramente anche per noi. Sentivi che diceva cose significative, e quello che diceva aveva un significato reale. Anche se non eri sempre sicuro di cosa nello specifico intendesse dire, era l’intensità e la passione con cui diceva le cose che faceva si che la gente credesse in lui.