MANU CHAO "Proxima Estacion….Esperanza"
(Virgin - Giugno 2001)


Nuova tappa della patchanka musicale di Manu Chao.
Una miscela di generi, linguaggi, atmosfere, viaggi, lotte, iniziata ai tempi della rimpianta Mano Negra (1988) e proseguita sino ad oggi. L'uomo Manu Chao matura esperienze e mantiene i caratteri espressivi conosciuti da sempre. Terzomondismo, Internazionalismo,Vitalità, Resistenza, Denuncia, Speranza, sulla rotta preferita Algeri - Marsiglia - Barcellona - Mexico City - Bogotà - Buenos Aires. Il collegamento musicale con il precedente "Clandestino" risulta evidente, quasi la b-side dello stesso disco. Voci sudamericane campionate, atmosfere latine, motivi che si stampano in testa indelebilmente.

"Proxima Estacion : Esperanza" è un disco quindi con il marchio Manu, dove troviamo al solito un incrocio di lingue : inglese, francese, spagnolo,arabo, portunòl (lingua di frontiera del sudamerica) ed una serie di brani assolutamente coinvolgenti. Infatti, nonostante io consideri questo lavoro inferiore per intensità e compattezza a "Clandestino", è impossibile non cadere nella rete del brano che verrà più ballato nel mediterraneo (e non solo) quest'estate : il tormentone ritmato di "Me Gustas tu".

L'intelligenza e le grandi capacità di musicista di Manu sfornano anche pezzi come "Denia", ballata dolce ed evocativa tessuta su cori maghrebini che denuncia l'impossibilità, la tristezza di non poter vivere normalmente in Algeria. E poi "Mr.Bobby": atmosfere reggae dedicate a Bob Marley legate dall'incedere di Je ne t'aime plus…, "Mi Vida" ballata lenta con cadenze latine di grande pathos, "Eldorado 1997" con i fiati dei Radio Bemba in evidenza , "La Marea" con accelerazioni di ritmi sudamericani ed un cantato molto efficace. Chiude, quasi in contraddizione con il titolo dell'album, "Infinita Tristeza" dove ,al refrain musicale di "Me Gustas" vengono inserite frasi di chissà quali radio latinoamericane.

Manu Chao continua quindi la sua avventura musicale legata a doppio filo con quello che è la sua natura di essere umano. Analizzare solo la sua musica , slegandola dal suo modo di vivere e vedere le cose sarebbe estremamente riduttivo. Da lui, artista sensibile e per niente superficiale, sembra arrivare, tramite questo disco, un messaggio : ragazzi questo mondo è una merda, ma esiste sempre, nei percorsi individuali e collettivi , una prossima stazione chiamata speranza.
Siamo noi a decidere quando è il momento di scendere.

Voto : 7

Mauro Zaccuri