MANO NEGRA (Francia, 1988 - 1994)
Discografia:

- Patchanka (Boucherie, 1988)
- Puta's Fever (Virgin, 1989)
- King of Bongo (Virgin, 1991)
- Amerika Perdida (Virgin, 1991 compilation)
- In the Hell of Patchinko (Virgin, 1992 Live)
- Casa Babylon (Virgin, 1994)

- The Best of Mano Negra (Virgin, 1988 - compilation).


"Joe Strummer e Mick Jones sono tra i pochi musicisti rock che non mi hanno mai deluso". Questa frase pronunciata da Manu Chao , leader della Mano Negra, da sola potrebbe testimoniare l'influenza che i Clash hanno avuto sul gruppo francese.

Una influenza non solo musicale (libera unione di punk - rock- dub - reggae - rockabilly - ritmi latini), ma anche legata alle scelte politiche e commerciali della Mano. Si pensi ad esempio al controllo esercitato sui prezzi dei dischi e dei concerti , alle iniziative politiche , al legame con le cause dei popoli sudamericani.

Ma andiamo con ordine. Il gruppo nasce a Sevres nel 1988 , periferia ovest di Parigi, dove la crisi economica del settore metalmeccanico ha fatto strage di posti di lavoro creando disoccupazione e gravi tensioni sociali. I sobborghi di Parigi, le banlieue, sono cariche di rabbia, i proletari francesi ed i giovani immigrati arabi creano disordini e continui conflitti con la polizia. Da questo clima infuocato emergono alcuni gruppi uniti dalla punk-attitude, quali gli Hot Pants (successivamente Los Carayos),
i Casse Pieds , ed i Les Garcons Bouchers. Di alcuni di questi gruppi faranno parte componenti della futura Mano Negra. Il sound proposto dalle nuove bands della scena musicale francese è assolutamente variegato : si va dal punk-rock , al rai, al rockabilly, a sonorità latine, allo ska. Il filo conduttore rimane sempre e comunque lo spirito punk nell'affrontare le nuove avventure (la già citata punk attitude), ed il libero transito dei musicisti da una band all'altra, creando così un grande scambio di creatività, amicizie, affetti.

La Mano Negra si costituisce nel 1987, preceduta dalle apparizioni nelle periferie parigine dal logo stilizzato della band. Il logo è l'impronta di una mano nera. L'immagine è estremamente efficace ed è affiancata da una stella rossa a cinque punte come sfondo ( la stella rossa già presente in molte immagini Clash ) . Efficace è anche l'esordio discografico del 1988 con "Patchanka", prodotto dalla piccola etichetta parigina Boucherie. La Mano cerca di imprimere su disco l'energia dirompente e coinvolgente che esprime nei concerti live. Il risultato è un disco frizzante e pieno di energia , con cambi di ritmo, canzoni tiratissime e ballate intense (brani preferiti : Ronde de Nuit - Indios de Barcelona - Mala Vida - Salga la Luna - Mano Negra- Killin'Rats ballata antifascista).
La "Patchanka" è un miscuglio di suoni e colori incastrati con coraggio e personalità, liberati da ogni schema preordinato. Musica che osa in ogni direzione : punk, rumba, rap, reggae, ska . Il disco venderà 80.000 copie solo in Francia, la Mano diviene famosa in tutta Europa con un numero di concerti live impressionante . La capacità di suonare instancabilmente dal vivo per lunghi periodi diverrà una caratteristica peculiare della Mano Negra e del suo entourage.

Il successo di "Patchanka" attira l'interesse delle multinazionali. Dopo vari tormenti , ma alla fine con le idee più chiare, il gruppo si accasa presso la Virgin Records, la più piccola, in quel momento, delle multinazionali discografiche. L'obbiettivo è quello di sfruttare le potenzialità commerciali di una multinazionale senza perdere libertà creativa, freschezza, ideali, coerenza . Per un gruppo "senza macchia" e dalle origini proletarie come la Mano Negra non è facile ingoiare le critiche, gli insulti provenienti soprattutto dai critici musicali. Siete venduti, traditori della causa : la solita retorica che accomuna tutte le transizioni di questo tipo (ricordate la firma dei Clash con la Cbs ?).

Ma la Mano Negra vince anche questa difficile sfida ed impone alla Virgin le proprie regole su tutto il prodotto musicale : dalla produzione alla promozione. Tra un concerto e l'altro la Mano si rituffa in studio : nel 1988 esce per la Virgin "Puta's Fever" (La febbre della puttana, la sifilide) con la bellissima King Kong Five (rap-reggae) sostenuta da potenti percussioni e con altri brani di rilievo come Sidi H'Bibi (pezzo rai cantato in arabo) e Guayaquil City che anticipa il totale innamoramento di Manu Chao per il Sudamerica e le sue lotte di libertà . L'album, che a mio avviso è una degna prosecuzione di quello d'esordio, addirittura meglio suonato, lancia il gruppo in un lungo tour Europeo ed in un mini tour per l'appunto in Sudamerica.

Al rientro dal tour il gruppo suona a Parigi per l'anniversario della presa della Bastiglia davanti a 200.000 persone con tre argomenti all'ordine del giorno : cancellazione del debito nei confronti dei paesi del terzo mondo, lotta contro l'apartheid ed il colonialismo. La Mano continua ad essere la band leader del rock di opposizione francese. I concerti continuano a rotta di collo in giro per il mondo, con la band che dimostra una vitalità incredibile. Successivamente, nonostante l'iniziale opposizione della Virgin, la Mano lavora sull'operazione "Pigalle", ovverosia una sorta di concerti continui ed a sorpresa , organizzati nel quartiere a luci rosse di Parigi. I concerti portano la band a suonare per strada, nei bar, nei sexy shops …creando una atmosfera magica, anarchica e di ribellione alle regole del classico show business musicale.

Il successo dell'iniziativa ed il momento magico della band, determina nella Virgin la volontà di promuovere lo sbarco della Mano Negra negli States, da spalla ad una icona del rock come Iggy Pop.
Il tour però non funziona, il rapporto con Iggy Pop è pessimo (Manu Chao rimarrà sconcertato dal comportamento snob della rockstar), il pubblico americano è freddo in quasi tutte le esibizioni live. Evidentemente un gruppo meticcio come la Mano Negra , molto politicizzato, che propone una musica in lingua francese, spagnola, araba non lega con le caratteristiche del pubblico americano.

Prendendo atto della situazione, che lascia però una profonda delusione nel gruppo, la Mano rientra in Europa e si prodiga per comporre il terzo lavoro: "King of Bongo". E' un disco buono ma non frizzante, non brillante come i primi due. Si sente un certo affaticamento anche compositivo, come se stesse terminando un felicissimo periodo creativo. Non mancano però ottimi pezzi come "King of Bongo" - "Bring the Fire" - "Out of time Man". Nonostante le vendite del disco siano buone, l'aria che si respira nella Mano è stagnante. Si rincorrono voci di stanchezza fra i componenti del gruppo. La reazione della band però ci sarà e sarà una reazione di un gruppo di razza, di rango superiore.

La Mano Negra reagisce rilanciando. In Francia l'associazione "Caravane" vuole portare la musica e la festa nei quartieri difficili e pericolosi , nelle banlieues intorno a Parigi. Nel 1989 questa operazione decolla, facendo suonare nomi importanti quali il poeta del dub, Linton Kwesi Johnson. Nel 1990 e definitivamente nel 1991 la Mano Negra sbarca nel progetto Caravane. Oltre alla musica nei quartieri si portano il circo, giochi per bambini, la cucina. C'è un aria da comune, di solidarietà spontanea che lascia senza parole. Il gruppo è assolutamente coinvolto nel progetto, con un atteggiamento di militanza lontanissimo dal comportamento delle rockstar. La Virgin subisce le iniziative della band senza opporre resistenze particolari. L'iniziativa si conclude con risultati finanziari negativi, ma con un successo politico e sociale straordinario, senza incidenti di nessun tipo . Seguono concerti della Mano Negra in terra basca, a salutare, suonando con loro, gli amici del gruppo basco Kortatu, anch'esso , nella tradizione, di scuola Clash.

Nel 1991 esce anche la compilation "Amerika Perdida" una compilation dei pezzi con influenze latino americane della band. Le pazze e rivoluzionarie iniziative della Mano proseguono con la compagnia teatrale Royal de Luxe, una sorta di alter ego della Mano Negra in campo teatrale. Lo spettacolo che la compagnia presenta in quel periodo è la "Veritable histoire de France" (la vera storia della Francia), ed è una storia rappresentata in un contesto di delirio creativo assoluto. Le scene sono grandiose , sottintendono uno sforzo scenico, fisico e tecnico ineguagliabile. Gli attori sono al tempo stesso clowns , fabbri, costruttori, poeti. La trama si snoda nella storia francese ora con crudezza, ora con divertimento. Manu Chao rimane folgorato da questo spettacolo irrituale e decide di organizzare qualche cosa fra la Mano ed il Royal de Luxe.

Il tutto si concretizza nell'agosto del 1991 a Parigi davanti a 15.000 persone. Rappresentazione teatrale e concerto rock, insieme a deliziare, scuotere, invadere le coscienze del pubblico non pagante. Il connubio si rivela così riuscito che lo spettacolo viene riproposto in Sudamerica attraverso il tour"Cargo'92",che toccherà Venezuela, Cuba, Colombia, Brasile, Messico superando con entusiasmo difficoltà tecniche, organizzative, politiche.

L'esperienza di Cargo 92 pone la Mano di fronte ad una serie di problemi, allargando i confini e le prospettive della band . Il circuito disco-promozione-tour diventa ora insopportabile,frustrante. La struttura del gruppo fa segnare i primi cedimenti: due componenti decidono di lasciare la baracca, forse infastiditi per l'innamoramento sudamericano del leader Manu Chao. Il collettivo Mano Negra, il compatto ed indissolubile gruppo cementato da anni di fatiche e successi, si sta sfaldando per varie cause : stanchezza, frenesia degli eventi, diversi percorsi musicali da intraprendere, nuove avventure umane.

Nel 1992 la Virgin decide di far uscire il live "In the Hell of Patchinko" registrato nel 1991 in Giappone con la formazione originale. E' un buon disco che privilegia la produzione veloce, ritmica, dinamica rispetto a quella lenta, reggae, sudamericana. Intanto la Mano finalmente si ferma per riflettere e riposare, Manu Chao scrive nuove canzoni con il cuore rivolto al Sudamerica. Una cosa è certa. Il nuovo lavoro si prospettava come un disco di laboratorio, non come un disco di un gruppo.

La Mano Negra esisteva ancora, ma in un modo diverso. I musicisti passavano, collaboravano e se ne andavano, tutti potevano fare qualcosa . In realtà il 1993 sarà l'anno di una nuova, sognante, incosciente avventura per Manu Chao e qualche resto della Mano : "L'Expreso del hielo". (Il Treno del Ghiaccio) Il nome dell'impresa è una suggestione letteraria, ma in realtà il progetto consiste nel rimettere insieme un vecchio treno in Colombia, ed attraversare il paese con lo stesso insieme a musicisti, giocolieri, trapezisti, maghi, tatuatori. Le disastrate ferrovie colombiane dovranno supportare il tour di questi pazzi idealisti francesi in luoghi dimenticati da Dio, con il pericolo incombente della guerriglia . Riemerge qui molto chiaramente il sogno di Manu: suonare e portare la festa dove non va nessuno. Incontrare un pubblico vergine che non ha mai visto non solo un concerto rock, ma uno spettacolo in assoluto. Il progetto viene finanziato in parte da associazioni francesi in parte da organizzazioni colombiane, ma l'avventura non sarà coperta completamente.

Il viaggio nella Colombia profonda sarà durissimo e pieno di insidie. I componenti della Mano Negra lasciano il tour sopraffatti dalle difficoltà, le sponsorizzazioni non decollano, il nervosismo e lo scoramento imperano. Eppure, in particolare grazie all'abnegazione dei ferrovieri colombiani ed alla cocciutaggine di pochi leader della spedizione, il viaggio si conclude dignitosamente, con un bagno finanziario, ma con grandi soddisfazioni per il calore del pubblico .La gente è stata felice quando loro sono passati, ed è questa la cosa più importante.

L'ultimo disco dell'epopea Mano Negra si intitola "Casa Babylon", ed esce nel maggio del 1994, con il gruppo ormai dissolto. Ne esce però un lavoro di grande spessore, di grande maturità artistica, quasi un preludio alla nuova carriera solista che intraprenderà Manu Chao, il leader rimasto solo. Il materiale del disco, registrato nel corso del 1992/93, verrà mixato a Napoli, dalla Kwaanza Posse, in un piccolo studio. Il risultato, come detto, sarà eccellente. Il travolgente inizio di Viva Zapata, l'incedere ipnotico-latino di Senor Mattanza , l'energia di Bala Perdida e Love and Hate, il ragga di La Vida, il gioiello anticipatore di Sueno de Solentiname, ne fanno, a mio avviso, il disco forse più bello in assoluto della Mano Negra. Un grande disco che decreterà la fine del gruppo. Infatti dopo una serie di pochi concerti, i resti della Mano Negra si dissolveranno lentamente.

Anche Manu Chao, l'uomo delle battaglie difficili,della coerenza ad ogni costo,si renderà quasi irreperibile, salvo apparire ogni tanto ai concerti di solidarietà, nei centri sociali . Rientrerà in scena quattro anni dopo, nel 1998, con un album semplicemente stupendo : "Clandestino". Ma questa è un'altra storia.