"STREETCORE"
Interviste ai Mescaleros Martin Slattery e Scott Shields
tratte rispettivamente dal mensile rock "Jam" di ottobre
(intervista di Paolo Vites) e da Virgilio.It.



Schields

Slattery


The road to rock'n'roll

Intervista a Martin Slattery di Paolo Vites

Streetcore è l'album a cui Joe Strummer stava lavorando quando è scomparso improvvisamente. Martin Slattery dei Mescaleros l'ha portato a compimento e ci racconta la sua genesi

Il vuoto che Joe Strummer ha lasciato nel mondo della musica è incolmabile, naturalmente, ma per fortuna Streetcore, il più bello dei suoi dischi del dopo Clash, aiuterà a riempire parzialmente questo vuoto. Martin Slattery dei Mescaleros ci ha raccontato come è stato possibile finire il disco
nonostante la morte di Joe (il quale, poco prima della sua scomparsa, aveva comunque dichiarato che gran parte delle registrazioni erano state completate):

"Ho conosciuto Joe quando facevo parte dei White Grape. Joe era un grande fan del gruppo, veniva spesso a vederci. Per un certo periodo, poi, mi trasferii in America, e quando tornai a Londra un amico, Anthony Genn, mi disse che stava per mettersi a lavorare con Joe, per fare un disco. Così mi
unii a loro: Joe mi conosceva già e fu contento di avermi in studio con loro. I Mescaleros nacquero così, durante le session di quello che sarebbe diventato Rock Art And The X-Ray Style. In breve divennero per me una occupazione fissa: i primi anni con Joe furono davvero impegnativi, facemmo
un sacco di tour in America, Europa, Giappone... Dopo Global A Go Go, io e Scott Shields (il chitarrista dei Mescaleros e produttore con Martin di Streetcore, nda) ci mettemmo insieme fondando un team di produzione, ma i Mescaleros hanno sempre avuto la priorità".

Come sempre con i dischi postumi, ci si domanda se il prodotto che ascoltiamo è proprio quello che l'artista avrebbe voluto: "Quando Joe è morto avevamo già parecchie canzoni pronte, c'erano solo quattro o cinque brani di cui avevamo registrato le tracce base. Mancava la parte vocale. Joe
amava discutere con la band le canzoni, sia dal punto di vista compositivo e degli arrangiamenti, sia quelle da includere nell'eventuale nuovo disco. Inoltre, tanto per dirti come lavoravamo, c'erano dei brani che avevamo registrato l'anno scorso a Los Angeles... Insomma, quando sarebbe venuto il momento ci saremmo trovati con Joe a discutere quali canzoni inserire o no nel disco. Purtroppo, questa opportunità non c'è mai stata. Quando Joe è morto avevamo sei o sette brani con la parte vocale incisa. Per finire Streetcore avevamo dunque bisogno di ancora qualche canzone, così pensammo di usare i brani che Joe aveva registrato con Rick Rubin, Long Shadow e Redemption Song... "

"Non so dirti se Long Shadow è proprio il demo che Joe preparò per Johnny Cash, so che nel brano c'è Smokey, il chitarrista di Cash, ma in ogni caso abbiamo pensato che questo brano non potesse essere lasciato nei cassetti. Stessa cosa per la canzone di Bob Marley: la performance vocale di Joe è così... emotivamente potente...".
Il disco è molto più rock oriented dei due precedenti: era proprio quello che Joe voleva?
"Streetcore rappresenta il sound che i Mescaleros avevano raggiunto dal vivo. Quando suonammo in Giappone, l'anno scorso, eravamo davero una rock band, quello che Joe avva sempre voluto. È stata una progressione naturale, grazie ai concerti. Sai, Joe era un fan di ogni tipo di musica: dall'hip hop al jazz, e gli piaceva sperimentare. In studio con lui era un continuo esperimento, la musica veniva fuori da sola. Magari aveva un'idea, e noi andavamo da tutt¹altra parte, ma lui si entusiasmava e diceva: O No no, va bene così, questo pezzo è perfetto". "Eravamo una band, questo è quanto, non eravamo i suoi accompagnatori e basta. Comunque questo è il disco che voleva Joe: ad esempio Ramshackle Day Parade, È un brano che Joe, per quanto riguarda la voce, aveva completato. Il coro che si sente nei refrain è stata l¹ultima cosa a cui Joe ha preso parte prima della morte, poco prima dello scorso Natale. Abbiamo cercato di lasciare la struttura delle canzoni così come l'avevamo messa giù con Joe, abbiamo cercato di cambiare meno cose possibili, in modo che questo disco possa rimanere come una rappresentazione il più fedele possibile del lavoro di Joe."

Curiosa è invece la genesi di Midnight Jam: "Prende vita da una melodia che Simon, il nostro chitarrista, strimpellava sul bus quando eravamo in tour. Io ero solito registrare un po' di tutto quando eravamo on the road: discussioni, telefonate... Un giorno feci sentire il risultato a Joe, in
studio, e lui andò fuori di testa per il divertimento, la chiamava Otrippin'music'. Joe stava lavorando a una canzone da poter legare a tutta questa roba, una canzone che non ha mai potuto finire. Così ho deciso di creare un brano, mettendo insieme estratti dalle trasmissioni radio che Joe aveva fatto alla Bbc in passato... semplicemente Joe che parla, praticamente ho fatto dei sample di Joe Strummer! Così senti Joe che canta, durante Midnight Jam, ma di fatto non è lui, non ha mai cantato questo brano...".

Su una cosa sola Martin è elusivo: "Non posso aiutarti per quanto riguarda i testi, dovresti parlarne con Joe... Quello che posso dirti di Coma Girl, ad esempio, è che, quando andammo in California l'anno scorso, venne con noi anche Lola, la figlia di Joe... Penso che Joe, con questa canzone, abbia voluto parlare di lei, di una ragazzina di 17 anni e di quanto per Joe la musica rock del passato fosse stata importante... Un modo di comunicare con lei. Ma questa è la mia impressione, non posso proprio aiutarti, mi spiace".

Esiste altro materiale che possa giustificare future pubblicazioni postume?
"No, non ci sono altre registrazioni che possano far pensare che uscirà altro materiale postumo di Joe Strummer con i Mescaleros. Questo è veramente tutto, ma il mio sogno è di pubblicare un dvd con performance dei Mescaleros, è un progetto a cui sto pensando già da prima che Joe morisse.
Ci sono dei filmati di un concerto alla Brixton Academy di due anni fa, ad esempio...".
E sarebbe davvero l¹ultimo ricordo che tutti quelli che hanno amato JoeStrummer vorrebbero avere con sé.

Breve intervista a Scott Shields dei Mescaleros su "Streetcore"
Tratta da Virgilio.It del 2 Ottobre 2003

Virgilio: Tra poco "Streetcore" raggiungerà definitivamente il vasto pubblico orfano di Joe…
Shields : Sono molto elettrizzato da questo fatto. Considera che "Streetcore" ha avuto bisogno del suo tempo per essere portato a termine : dai primi demo agli ultimi ritocchi, ci abbiamo lavorato per circa un anno…Inevitabilmente, quando il disco è stato consegnato all'etichetta (marzo 2003 ndr), ho dovuto staccare per un po', quasi dimenticarmene; ma adesso sono di nuovo in ballo…

Virgilio : Il primo singolo estratto sarà "Coma Girl", una sorta di "Tommy Gun" del terzo millennio : puro Joe-sound….
Shields : Quella è una canzone che Joe ha portato in studio quasi completa : come gruppo abbiamo aggiunto solo qualche piccola rifinitura…Quando la senti, ti accorgi subito di quanto gli accordi di chitarra ricordino i Clash. E poi quel cantato: inconfondibile…Insomma Coma Girl è Joe al 100% e non è casuale che apra anche l'album.

Virgilio : "Coma Girl" è nostalgia. Forse i Mescaleros del 2002 si riconoscevano di più nel dub adrenalinico di "Get Down Moses"…
Shields : In effetti "Streetcore" avrebbe dovuto contenere altri pezzi su quella falsariga. Uno, Steady America, musicalmente era pronto…Peccato che Joe non abbia fatto in tempo a cantarci sopra.

Virgilio: Fortunatamente stessa sorte non è capitata a "Redemption Song", la cover di Bob Marley; e per tragica ironia questo tributo associa tre generazioni di musicisti tutti passati a miglior vita: Bob, Joe e ultimamente il povero Johnny Cash….
Shields : Si, hai detto bene, una tragica fatalità : Redemption Song più un'altra canzone del disco (Long Shadow ndr) sono state registrate dallo stesso team produttivo (l'ingegnere del suon Rick Rubin e il chitarrista Smokey Hormel, ndr) che ha lavorato fino all'ultimo con Johnny Cash..

Virgilio : "Redemption Song" rischia sovente di portare l'ascoltatore alle lacrime…
Shields : Beh, lasciami aggiungere che sono orgoglioso di aver creato il mix finale di questa splendida canzone che, altrimenti, non avrebbe mai visto la luce: glielo dovevo a Joe per tutta la passione che ci ha messo nel cantarla.

Virgilio : Un altro brano da nodo alla gola è "Ramshackle Day Parade" : cos'hai pensato la prima volta che Joe te l'ha fatto ascoltare? Voglio dire : quest'uomo una volta ha inventato il punk e pochi mesi prima di morire se ne viene fuori con una canzone così strutturata…
Shields : Quel pezzo è nato in totale libertà creativa : non esisteva alcun provino di "Ramshackle" ma solo fogli, un mucchio di fogli pieni di idee, che Joe si portava sempre con sé….Una notte è arrivato in studio, ci ha svegliato, abbiamo piazzato i microfoni e il risultato del giorno dopo era che avevamo tra le mani un'ottima canzone per il disco. Il nocciolo di "Streetcore".