“PSYCO CLASH – JOE STRUMMER”
Articolo-Intervista di Robin Gibson – tratto da Ciao 2001 dell’ottobre 1988


Li troverai ad Hampstead, Isle Of Dogs e Holland Park/Tendigli un agguato di giorno, feriscili di notte/Con mazze, mattoni e stivali Dr.Marten/ Ti divertirai di più che a leggere un quiz!
Brondworth Miners Welfare Hall, alla periferia di Doncaster, nell’Inghilterra del Nord, Welsh Ray Jones maestro di cerimonie della crociata musicale/culturale “Rock Against The Rich” sta consegnando alla storia una sua poesia : “Funerali dei Conservatori (Tory)/ funerali dei Conservatori/ Non ne ho mai abbastanza di questi funerali dei Conservatori”.Nel backstage Joe Strummer ha radunato il gregge e procede senza interruzioni allo shekeraggio di una voluttuosa miscela di caffè nero, miele del Guatemala e tre quarti di brandy. E che sarà mai? “Carahillo” dice Joe, “Ca-ra-bi-llo”. “Ah, aspetta forse ci sono due erre. Va mescolato moltissimo”.
Ribellione e amore, Strummer ritorna. Caldeggiando la ribellione, inseguendo l’amore. Questo tour “Rock Against The Rich” è un vero tour. Va da Brighton ad Aberdeen, da Mertyr Tydfil a Donester, per un mese il tour ha fatto avanti e indietro su un bus per tutta la Gran Bretagna effigiato con un luogo tutt’altro che rassicurante caratterizzato da teschio e ossa, con a bordo Strummer e la sua band Latino Rockabilly War, il gruppo reggae One Style, Mat Roncare di Class War ed una road crew essenziale.



Ad ogni città si univa un gruppo locale senza sbocchi nei circuiti live più integrati. E’ il tour migliore che mi sia capitato di seguire negli ultimi anni. Abbiamo iniziato a Liverpool alla decadentissima Royal Court : chi strappa i biglietti è vestito con Benetton e tute colorate. L’operazione è organizzata da un’associazione di cui nessuno si reputa il boss. I loro intenti sono dichiaratamente contro le classi abbienti e la violenza della polizia. Al vertice di tutto c’è questa Latino Rockabilly War, se le mie mani mi aiutano dovrebbero appena aver finito il loro decimo concerto. Sono stati in sala prove per quattro giorni prima di fare il primo concerto e sono forse già forse la migliore live rock band britannica. Strummer è una contraddizione vivente, ma con un grappolo di pezzi nuovi, alcuni tratti da “Permanent Record”, colonna sonora del film e altro materiale, e una band messa su per caso, appare oggi ancor più potente e radicale di quanto sia stato in passato. E’ diventato un cantante di protesta senza età ed il suo nuovo corso musicale mette a fuoco il suo impegno e la sua potenzialità meglio di quando se ne stava da solo.Mi sembra la band più rilassata che tu abbia avuto da anni…

JS : “E’ vero, mi sono studiato il passato ed ho considerato le possibilità future. Il passato era un po’ troppo rischioso. E poi non è che fosse una cosa così determinante per me. Non dico che non mi importava, ma…come si dice? Take it easy, but take it! Penso fosse il motto di Woody Guthrie, sì. Ed è la verita.”Quando ho visto il gruppo per la prima volta, mi è sembrato come se non fosse così importante per te fare cose vecchie o covers. Canzoni come “Armagideon Time” mi sembrano in linea con i tempi…

JS : “Beh, quando ho rivisto tutto quello che avevo fatto ho pensato solo una cosa : che saremmo dovuti andare in tour; mi sono venute in mente molte cose di Muddy Waters… quei tipi ci sapevano fare, lui lavorava in un certo modo. Ho pensato, cerchiamo di vedere un nostro concerto in prospettiva fra 20 anni. Allontaniamoci dall’isterismo del momento, smettiamola di pensare che una canzone verrà recensita male, e che forse non avrei mai dovuto scriverla. Ho pensato, hey, questo è il mio vecchio catalogo di dischi.”

I LRW iniziano il set con “Oye Como Va”, una mistura di sinuosi ritmi latini, che sia io che Strummer credevamo scritta da Santana, e che invece risulta essere stata composta negli anni ’40. Secondo Joe significa “Come Va ?”. E’ una scelta perversa ma funziona. E il loro è un set sciolto, veloce, con cover al tritolo come “Brand New Cadillac”e “Ubangi Stomp”, la rivitalizzazione di brani dei Clash come “Junco Partner” e “This is England”, poi la tumultuosa “I Fought The Law”. Poi saccheggiano due brani dei B.A.D., tirano fuori due brani melanconici alla spaghetti western da Walzer e “If I Should Fall From Grace With God” dei Pogues.
E ancora “Trash City” e “Nothin ‘Bout Nothin” (da Permanent Record) e “Shouting Street”, due minuti e 58 secondi di canzone che conferma che stavolta Joe è sulla strada giusta in fatto di scrittura ed ispirazione. Il massimo è un trattamento brillante di “Straight To Hell”. Tutto questo cattura l’essenza della combattività che ha sempre caratterizzato Strummer e in fondo è stata l’essenza di questo tour. E’ il momento migliore di Strummer. Ci sono 850 persone sudate, sporche, arrabbiate e oneste. Dopo, in camerino, Strummer tira fuori una dichiarazione ufficiale : “E adesso una birra!”.

Fuori dal club è incollato al muro, firma autografi, parla con i fans e scarabocchia i loro giubbotti. Tutti in fila i LRW confermano che vorrebbero fare un album e restare finchè dura. Robert Pla, il loro cruciale percussionista, vive a Londra ma il suo è un accento impenetrabile così come i suoi baffetti. Anche se ha già un gruppo le sue parole sono eloquenti : “Basta che mi dici a che ora dobbiamo trovarci in studio e io vengo”.Per Strummer è un tipico ritorno atipico. Dice : “Spero di essere in grado di negoziare qualcosa con la Cbs e cominciare a registrare un po’ di materiale. Ma se decidi di stare da una parte non ti va di saltare dall’altra. Mi faccio sodomizzare se accetto di diventare un bene di consumo del pop anni ’80”. Nessun altro rocker la metterebbe in questi termini. “E’ da rachitici, sono sempre stato un po’ così quando suonavo la chitarra. Non importa quanta pratica faccio, è una perdita di tempo. Ho acquisito solo una certa crudezza e resto così. Sono furbo, ho letto di certa gente che si chiamava The Railway Children che hanno recensito “Trash City” e dicevano : deve costare una fortuna ottenere un suono così cheap. Che cinici. Penso di essere cinico allo stesso modo. Avrei detto la stessa cosa. Lo sai che abbiamo fatto? Abbiamo acceso il registratore e messo giù il pezzo”.

Allora che si dice in giro di questo tour? Ti senti ancora un esponente della guerra di classe, della filosofia di vita sorretta dall’anarchia, dal casino e da nessuna restrizione?
JS : “Si, mi rende la vita più facile. Elimina le barriere che si vengono a creare tra le persone….ed alla fine questa diventa una specie di filosofia anarchica, un tipo di vita da adottare. Non vedo perché tutto questo non dovrebbe essere preso sul serio come la filosofia di Keynes. Alla fine il desiderio sarebbe quello di vivere in un paese o in un mondo in cui esista un veto serio al nucleare, in modo che questo pianeta non venga sfigurato, saccheggiato, o sottoposto a radiazioni varie”.

Il voto di un inglese è il suo regno privato. Ma non ci vuole molto per capire chi ha scritto, scarabocchiando, su quelle sessanta croci dedicate alla guerra di classe piantate a Kensington. Strummer è consapevole di essere tornato non come un non-allineato ma come un animale politico, stanco anche di sentirsi un salvatore.
JS : “Si, stanco. Perché non ne sei capace, è una cretinata. Sai che sei solo un povero cristo come tutti gli altri. Per due lire ti metteresti al sole su una poltrona invece che scavare una trincea sotto il diluvio, capisci.
Forse Gandhi avrebbe preferito la seconda soluzione.Ma ti identifichi ancora con la causa, contro yuppies, la Bmw e la polizia….
JS : “Certo, mi sento ancora in linea con lo spirito di quella causa. Ma se le cose si risolvono alla Gandhi o con la violenza : è un interrogativo generazionale. Certo, nel 1981 c’erano tutte quelle rivolte. Era una cosa sorprendente”.
Ma per natura l’Inghilterra non è un paese rivoluzionario….
JS : “Certo e poi …..Boom! Forse il nostro problema è che dovremmo fare una rivoluzione con i francesi.Quando compare una gang di punks di Doncaster mi rendo conto che loro sarebbero d’accordo con Joe. Durante la loro commemorazione annuale ci sono etti di pancetta che bruciano. Parlano dei LRW come di “quel teddy boy group” e vogliono sapere che tipi di pezzi il gruppo di Strummer suonerà : “La fanno White Riot?”. No. Sempre a Doncaster sembra che sia appena avvenuta una rivolta alla prigione di Lindholme e tre uomini sono fuggiti. Se qualcuno dei reclusi fosse fra il pubblico della LRW sicuramente i suoi intenti non sarebbero belligeranti. Durante il concerto non succede nulla. Nemmeno una security guard è presente, e come dirà Strummer più tardi questo era “il lato buono della pazzia.

La Miners Welfare Hall non ha permessi. Nonostante la sua illegalità qualcuno sta distribuendo libri sullo sciopero dei minatori, chi li acquista riceve un biglietto di partecipazione a una lotteria e due litri di birra gratis. Più gente dovrebbe adottare questo tipo di politiche. All’interno di questo club c’è un’atmosfera frizzante che a Wembley se la sono scordati da tempo. La gente è affogata in ettolitri di birra e l’attacco della band è esaltante. La ragazza fissa di Strummer, Gabrielle, mi fa vedere un volantino scritto dalla sezione autonoma di Class War di Doncaster. Dopo il concerto Strummer è soddisfatto, beve e parla : “So quello che stasera avremmo potuto fare. Non avevamo paura di sbagliare. E sapevamo che sarebbe stato un pubblico selvaggio, dovevamo comunicare, non pazzeggiare. Grande pubblico”.

Eppure fra il pubblico c’erano punks che erano venuti solo per la loro riunione annuale. Mi sembra che bisognerebbe un chiarimento fra moda e stile…
JS : “Me ne fotto della moda. Non ha senso secondo me. E’ solo hey hey ecco qua… Al diavolo. Mi aspettavo che Jim si presentasse sul palco con la coda di cavallo e i baffoni. E infatti prima che lo lasciassi era conciato così, ma non gli ho mai telefonato per dirgli di tagliarsi i capelli.”
Poi si succhia un goccio di brandy…
“Questo è quello che beviamo prima di salire sul palco e non ci scoliamo più niente fino al secondo prima di andare in scena, poi, fra un brano e l’altro, ci rifacciamo il brandy…”In questi giorni la tua sembra una battaglia in difesa del rock’n’roll eppure un sacco di gente ritiene che Strummer non conti più nulla perché le tue proposte sono vecchie…
JS : “Ah..ah..ah..ah! Certo è vero! Per questo mi sono inventato questa cosa con i Latino, perché volevo fare un po’ di rock in contrapposizione a Walzer. Non mi interessano cose strettamente “vecchio rock”. Non interessano né agli uomini né agli animali…”L’idea di Strummer a questo punto è di fare un disco con i LRW. La Cbs lo ha chiamato a casa tre settimane fa, chiedendogli quanti pezzi avesse già scritto con il gruppo.

Si è mai chiesto Joe cosa sarebbe successo se non avessi firmato quel famoso contratto con la Cbs a cui deve ancora tre album?
JS : “Ci penso spesso e mi viene da sorridere. A posteriori è facile dirlo ma i benefici di quel contratto fu che ci misero a disposizione una rete di distribuzione internazionale e forse fu quello il vero motivo per cui i Clash diventarono così importanti. Ma che ne so… Forse aveva ragione Mark Perry degli Alternative TV, forse…Però l’ultimo disco degli Alternative Tv è andato male perché nessuno ne è venuto a conoscenza essendo uscito sulla Cherry Red Records…
JS : “Questa è una cosa preoccupante. Non mi aspetto di andare in classifica in futuro. E per me è uno schifo. Ma è lo stesso per ogni nuova band che esce. Non riescono a venir fuori. La musica c’è viene fatta, ma come fa la gente a sentirla? E ora si viene a sapere che a New York o a Londra ci saranno restrizioni sempre più pesanti contro le radio private; si parla addirittura di un sequestro di dischi. Ti immagini, sei già fottuto perché vivi in un ghetto, hai una piccola radio privata, è l’unica cosa che ti permette di vivere, resistere, poi vengono e ti levano i dischi! E’ troppo, bisogna rispondere”.

Pensi che dovremo prepararci ad altre rivolte?
JS : “Ci saranno. Stiamo sfiorando il problema ma prima o poi arriveremo alla radice. Sono le stesse storie con cui si sono confrontati i francesi 200-300 anni fa con l’aristocrazia. Già è successo molto casino a Kensington.Penso che Tony Benn (laburista estremista) si unirà ai Verdi…..
JS : “Sarebbe ottimo. Tanto non vincerà, vero? Lo sconfiggeranno. Vorrei veramente che i laburisti ce la facessero. Forse gli manca l’ispirazione. Comincio ad interessarmi ai Verdi, a cose come il Green Wedge, vorrei che i Laburisti si occupassero dei Verdi e li inglobassero….Ci sono bambini nella regione della Cumbria (Inghilterra centrale) che per dei residui di pioggia acida si stanno ammalando di leucemia. I conservatori non possono starsene zitti. Sulla questione del nucleare ho le mie idee, dicono che senza energia io non posso suonare la chitarra o non posso lavarmi, me ne fotto. Accendo una candela e mi lavo domani. Preferirei vivere così anziché con l’incubo della bomba.Poi Strummer mi ricorda che lui un tempo era un hippie…
JS : “Era una cosa simile. I punks erano solo degli hippies più aggressivi ma i cuori miravano alle stesse cose. E penso che fra uno, due anni ne vedremo delle belle… ma non mi va di prevedere il futuro”.
A questo punto il nastro del mio registratore si blocca, in lontananza si sente il suono di “Two Sevens Clash” dei rasta Culture, con quel verso “when reggae was killing”…

Qualche mese fa ho scritto una retrospettiva sui Clash. Successe subito dopo l’uscita di Walker e Joe Strummer sembrava un tipo rilassato ormai solo da ricordare. Ora mi accorgo che si è messo a suonare la musica più ispirata, eclettica ed eccitante oggi in giro in Garn Bretagna.
Non sa nulla dei Public Enemy ma è convinto che bisogna essere punk o hip-hoppers per star bene con se stessi in questo mondo.
“Come vedi indosso ancora il giubbotto di pelle”, dice. E mi pare abbastanza. Abbastanza per continuare a credere nel rock’n’roll.

“Un patto con se stesso”
di Francesco Adinolfi – tratto da Ciao 2001 dell’ottobre 1988

Joe Strummer è al rock anni ’80 come Eddie Cochran stava ai ’50. Amore e rivoluzione interconnessi indissolubilmente. Il patto di Strummer è con se stesso, sfidarsi e rimettersi in discussione, è uno dei pochi artisti di questa decade e di fine decade precedente che sa dove vorrebbe arrivare e sa che non può usufruire dei mezzi che servirebbero. Ovviamente dovrebbe intrufolarsi fra le maglie della cultura dominante. E chi decide di chiudere un capitolo di storia con un disco quasi estremo come “Cut The Crap” (Clash) deve aver per forza la pelle dura. La sua carriera si è improvvisamente riaccesa grazie al regista Alex Cox e all’invito rivolto da questi al cantante di includere un brano nella colonna sonora di “Sid & Nancy”. E’ la storia di “Love Kills”. Poi ancora Cox che chiede a Strummer di immaginarsi un improbabile (in realtà probabilissimo) ruolo in “Straight To Hel”, uno spaghetti western. Ancora Cox propone al clasher di partecipare alle riprese di “Walker”, un film sulla vita di William Walker, il soldato americano che nel 1855 si autoproclamò presidente del Nicaragua. Per girare il film Strummer torna in Nicaragua, le reminiscenze di “Sandinista” si riaccendono. L’America Latina gli si ripropone dinanzi con il suo inesauribile serbatoio di sonorità. Da questo viaggio in poi, il progetto futuro sonoro è in nuce. Fondare un gruppo (i LRW), che riprendesse i discorsi aperti e mai chiusi di “Sandinista”. Prima dei LRW va ricordato il sodalizio fra Strummer ed i Pogues. E sempre prima dei LRW il soundtrack di “Permanent Record”, pellicola americana sulla ricorrenza dei suicidi tra gli adolescenti statunitensi.Joe Strummer è un rocker senza tempo, venduto al rock’n’roll e nient’altro. Nel 1974 aveva accettato di sposarsi con una ragazza straniera per 100 sterline. La ragazza aveva bisogno della cittadinanza britannica. Con quei soldi acquistò una Telecaster nera che non ha più scollato dalle spalle.
Ora la Cbs è a un altro bivio : riprenderselo o affondarlo.
Run, Strummer, Run.