Strummer,
leader dei Clash, torna in prima linea e con i suoi Mescaleros, sfida
Tony Blair e i potenti del G8. "Il popolo di Seattle? Mi ricorda
noi vecchi punk".
Si
definisce un sopravvissuto del rock e lo dice senza un filo di ironia.
Joe Strummer ha le stimmate di chi ha dato tutto alla musica. Negli
anni Settanta i suoi Clash raccontarono la Londra incendiata dal fuoco
della rivolta punk.
E oggi, alle soglie dei 50 anni, è ancora un inguaribile radicale.
Dopo 10 anni di silenzio ha un nuovo gruppo, i Mescaleros, con cui ha
inciso due dischi in pochi mesi. "Global a Go-Go", in uscita
il 23 luglio in tutto il mondo, racconta la sua visione della società,
i suoi nuovi credo, "tolleranza e speranza" in nome di una
società multirazziale. "Quando si sono sciolti i Clash ho
perso la mia sicurezza", dice in tono amaro. "Mi sono sentito
come Paul McCartney dopo la fine dei Beatles. La differenza è
che lui ha fondato i Wings, io no. Mi sono sentito vittima delle circostanze
: ho trascorso cinque anni depresso e steso su un'amaca. Negli altri
cinque ho cercato qualcosa da fare. Alla fine mi sono convinto: non
mi restava che il rock'n'roll. I Clash hanno cambiato la musica, ma
i problemi sono rimasti. Mi è bastato cambiare approccio ed eccomi
qui".
E'
ancora un leader , Strummer ; la voglia di urlare i propri pensieri
non è stata cancellata. Ha aggiornato il libro nero dei nemici.
Prima c'erano i governi conservatori. E oggi ? "Al primo posto
della lista metto Tony Blair", dice sogghignando. "La sua
politica del sorriso, il nuovo tipo di strategia, ne fanno un buon propagandista.
Ma i fatti dicono altro. Il suo governo è simile a quello della
Thatcher, solo più aggiornato". Parole dure, seguite da
un manifesto antiglobalizzazione : "Mi piace il popolo di Seattle.
E' molto vicino al movimento punk. Stessa cultura, stesse idee. E' importante
protestare. C'è qualcuno che agisce, perché fra qualche
anno ci sarà una sola, grande, organizzazione. Lavoreremo tutti
per lei, compreremo tutto da lei. Io sto lottando contro questo progetto.
Stanno uccidendo l'individualità delle persone. Pensano di poterci
trattare come burattini che comprano tutto nelle grandi catene. E' ora
di dire basta, fermatevi; bisogna provare a cambiare. Odio la cultura
di McDonald's".
La
sua risposta è contenuta negli 11 brani di Global a Go Go , canzoni
che propongono di somministrare Lsd ai politici che partecipano ai summit
come il G7 ed il G8.
Irriducibile Strummer : unisce a ritmi caraibici, africani, celtici,
sudamericani ed arabi, una fede incrollabile nella libertà dell'uomo.
"Dopo tutti questi anni sono ancora ottimista. Quando ho cominciato
a suonare la chiatarra, pensavo di poter cambiare il mondo. Oggi sento
di poterlo ancora trasformare. Sono stupido, lunatico, idiota ; un brutale
futurista". Lo anima un'invincibile coerenza, che gli ha fatto
dire no all'idea di riformare i Clash. I Sex Pistols hanno ceduto al
richiamo dei soldi, Strummer ed i suoi amici no. "Che terribile
idea, e sarebbe stato ancora più orribile per i fan. Vivo nel
presente, non ho voluto recitare un copione fasullo".
La missione, oggi come allora, per il chitarrista è sempre la
stessa : alzare il morale delle truppe.
La sua guerra privata contro il sistema continua. "Il mio campo
di battaglia è il palco", conclude. "Mi piace raccontare
le mie storie con i Mescaleros, e suonare le vecchie canzoni dei Clash.
Qualcuno dice che il rock è morto. Non è vero è
solo in coma". E lui ci prova, a mantenerlo in vita. Suonando.
Promette di tornare in Italia con i Mescaleros a novembre, Strummer
il rivoluzionario, che vent'anni fa cantava London Calling, Londra Chiama.
Ma che cosa succede oggi a Londra ? "Quella canzone oggi avrebbe
un altro titolo, London's shopping. Londra compra".