Prime
recensioni provenienti da Brooklyn relative ai concerti tenuti da Joe
Strummer.
Traduzioni effettuate da RadioClash
Testi redatti dal sito americano : www.geocities.com/strummernews
1/4/2002
Lunedì - prima serata
Concerto aperto da "Yalla Yalla", grande versione, incredibilmente
solida.
Poi "London's Burning" , eseguita a buon livello.
Segue Shaktar Donetsk , versione eccellente, con le chitarre in primo
piano, come per tutte le canzoni tratte da Global a Go-Go. Speriamo sia
una scelta anche per il futuro.
Buona la versione della successiva "Tony Adams", alta energia
per "Rudie Can't Fail", aggressiva e preceduta da una jam session
"Cool 'n' Out" ; anche "Global a Go-Go" viene eseguita
con una energia di molto superiore alla versione sull'album.
Si riparte con "Police & Thieves" del primo periodo Clash,
segue Junco Partner, poi "Get Down Moses" l'unica nuova canzone
della serata, un incredibile mix fra reggae e riff heavy metal. Non è
sicuro se si tratta di un brano originale o una cover.
Seguono le belle versioni di "Bummed Out City", "White
Man in Hammersmith Palais" ,"The Harder they Come", "Mega
Bottle Ride" e "Johnny Appleseed".
Vengono poi suonati quattro brani dei Clash : "Pressure Drop"
(molto amata dal pubblico), "Police on my back", "I Fought
the Law" (buona versione anche se con un pessimo assolo) e "Lose
this Skin". Seguono le cover di "Walk on the Wild Side"
(Lou Reed) e "Blitzkrieg Bop" dei Ramones (Joe si scorda parte
del testo) in versione piuttosto fiacca.
Chiude una "White Riot" deludente (i Mescaleros non sono una
punk-band)
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I
Mescaleros non suonano bene il punk, ma il resto del materiale è
suonato in modo fantastico. Il locale, nonostante si tratti di un lunedì
sera con altre quattro date a seguire, è pieno. I Mescaleros possono
essere considerati i Grateful Dead del punk, una sorta di viaggio nella
sottocultura per i vecchi punk ed i ragazzi che hanno perso la prima fase
del fenomeno. E' stato divertente vedere che buona parte del pubblico
è composta da gente di mezza età. Molti capelli grigi, ma
Joe è sempre il migliore sul palco. Molto sciolto e pieno di energia,
molte battute con il pubblico.
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1/4/2002
Lunedì - prima serata (altra recensione)
E' stato uno show fantastico. Grande pubblico, bella atmosfera rilassata.
Inizio sorprendente con una appassionata versione di "Yalla Yalla",
poi "London's Burning" ed infine "Shaktar Donetsk".
Seguono le versioni più rock di "Cool'n'Out" e "Global
a Go-Go", con Joe che testimonia il suo piacere di poter suonare
a Brooklyn.
Sbalorditivo Tymon Dogg nella versione di "Lose this Skin",
una canzone incisa , come annuncia Joe, esattamente 22 anni fa. Un brano
suonato in modo molto intenso, nel quale Joe rompe anche due corde della
chitarra. Bella anche la cover di "Take a walk on the wild side"
di Lou Reed.
Poi
arriva il turno di un nuovo pezzo, con un titolo tipo "Capetown Moses",
veramente eccitante. Il testo è completamente da fuori di testa.
Una sorta di satira sulle cose religiose. La band era entusiasta nel suonarla.
Una nota a parte : Mick Jones era nel pubblico sul fondo della
sala. Ed alcune persone fortunate che lo hanno riconosciuto (io ero fra
loro) hanno potuto scambiare quattro parole con lui e stringergli la mano.
Mick era vestito molto elegantemente, con pantaloni neri, camicia bianca
e cravatta. E' stato molto carino con tutti e sembrava entusiasta di essere
lì.
Un'altra cosa : prima di suonare la cover di "They Harder they Come",
Joe ha detto di essere stato due settimane prima in studio di registrazione
con Jimmy Cliff. Nell'occasione hanno scritto qualcosa insieme, che, se
si dimostrasse buona solo come la metà di "They Harder
",
potrebbe essere seriamente considerata dai due.
Le
altre canzoni suonate da Joe ed i Mescaleros sono : Johnny Appleseed (con
una intro più estesa), Junco Partner, Police and Thieves, Police
on my back, Rudie Can't Fail, Pressure Drop, Tony Adams, Mega Bottle Ride,
Bummed Out City, Blitzkrieg Bop, White Riot (finale).
Nei
prossimi aggiornamenti seguiranno anche altre recensioni delle restanti
serate.
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