In recenti interviste, Joe Strummer ha ammesso di sentirsi irritato dai
continui riferimenti dei media al suo passato con i Clash, "last
but not least" all'inaugurazione della mostra fotografica di Bob
Gruen dedicata ai Clash, quando ha accusato i giornalisti di "giocare
lo stesso gioco di vent'anni fa
quando nessuno sembrava interessarsi
ai primi sforzi e successi dei Clash e del punk in genere
ora nessuno
sembra essere interessato al progetto con i Mescaleros, ma mi si continua
a chiedere dei Clash
".
L'impressione avuta in una Brixton Academy abbastanza piena ma lungi dal
tutto esaurito, è che i fans sì sono presenti, ma sono presenti
per ascoltare i vecchi hits dei Clash.
Joe Strummer ha davanti a sé due possibilità : diventare
una sorta di "karaoke punk ambulante", come molti dei suoi contemporanei,
o seguire il suo istinto.
Da persona intelligente quale è, fa in modo che il set proposto
incorpori per quasi due ore le canzoni tratte dai suoi 2 album con i Mescaleros,
gli eccellenti "Rock Art and The X Ray Style" e "Global
a Go-Go", inframmezzati da pochi discorsi col pubblico, Joe si limita
a ringraziarlo ed a presentare i brani (niente discorsi politici e humor
pungente, questa volta !).
Alla
fine però, le canzoni dei Mescaleros, un misto di ska, electro,
reggae non riescono a strappare gli stessi applausi dei brani dei Clash
(covers come "Police on my back" e "Armagiddeon Time",
brani meno conosciuti come "Junco Partner" da "Sandinista!")
e a brani di altri gruppi, come "Blitzkrieg Bop" dei Ramones
e "The Harder they come" di Jimmy Cliff.
Ed è curioso che a questo punto Strummer sembra contento di proporre
brani di altre bands e musicisti gloriosi ed importanti, e allo stesso
tempo di volere sminuire il repertorio dei Clash (niente brani famosi,
dunque), sentendosi quasi "oppresso" dalla grandezza del proprio
repertorio e dal rapporto con il proprio passato.
Aspettiamo
con ansia il fatidico "third album" di Joe Strummer e i Mescaleros
per vedere quali novità ci porterà il prossimo tour
.
Concetta Maida
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