JOE STRUMMER & THE MESCALEROS
"Global a Go-Go" (2001 - Hellcat)

Musicisti :

Joe Strummer : Vocal
Scott Shields : Bass, Guitars, Drums,Vocals
Pablo Cook : Percussion, Drums and other instruments
Martin Slattery : Guitar, Piano, Flute, Saxophone and other instruments
Tymon Dogg : Violin, Mandolin, Guitars
Richard Flack : Cymbals, B.Vox, and other instruments
(Brani : Johnny Appleseed, Cool'n'Out, Global a Go-Go, Bhindi Bhagee, Gamma Ray, Mega Bottle Ride, Shaktar Donetsk, Mondo Bongo, Bummed Out City, At the Border Guy, Minstrel Boy)

E' per me un vero piacere poter parlare di questo ultimo lavoro di Joe Strummer. E' un vero piacere perché ne potrò parlare decisamente bene.
Infatti è sempre molto difficile riuscire a rimanere sufficientemente distaccati, equilibrati, onesti, quando si ha di fronte un mito della propria giovinezza.

Per fortuna è proprio Joe ad eliminare qualsiasi tipo di "difficoltà d'approccio", proponendo questo "Global a Go-Go", un altro ottimo album dopo "Rock Art and The X-Ray Style".
Il solco tracciato dal precedente disco viene alimentato e reso ancora più interessante sia nella musica che nei contenuti. Musica che spazia dal folk al rock, dal blues al dub ed al reggae senza farsi problemi di etichetta, ma sposando a tutto tondo la causa della società multirazziale come motivo di arricchimento e stimolo .
A testimoniare questa precisa scelta di campo, ci sono le composizioni dell'album impreziosite da inserti sonori provenienti da ogni lato del globo : India, Africa, Balcani, LatinoAmerica, Caraibi, Irlanda. Così è se vi pare.

"Global a Go-Go" è un disco da gustare nella sua generosa ecletticità e nella sua intensità, meno diretto di "X-Ray..", ma più intrigante.
Oggi Strummer potrebbe essere definito come un folk singer moderno, che ha trovato una propria identità artistica, aperto alle contaminazioni del mondo musicale "globale".
Fatte le dovute differenze, un ritorno alle origini "buskers" di Joe, un ritorno alla canzone di strada passando per "Sandinista" e "Combat Rock".
Ed il rientro del vecchio amico Tymon Dogg fra i Mescaleros (ottime le sue trame di violino in molti brani) testimonia questo recupero delle proprie radici ante Clash.

Il folk rock carico di "Johnny Appleseed" apre il nuovo disco , la voce di Joe spicca nella sua calda intensità e mette qualche brivido.Gran bel pezzo. "Global a Go-Go" è invece un brano giocato su basi reggae e chitarra in levare con echi di violino sullo sfondo. In duetto con la voce di Strummer compare qui Roger Daltrey, ex cantante degli Who.
Uno dei migliori brani dell'album è "Bhindi Bhagee" nel quale arpeggi di chitarra africana si alternano a fragranze indiane su una base ritmica dinamica e frizzante. Con "Gamma Ray" il ritmo si placa per lasciare spazio a percussioni di africana memoria, sulle quali vengono tessute melodie avvolgenti con violino ed organo hammond.

La sorpresa si chiama "Shaktar Donetsk" (come una squadra di calcio dell'ex Urss!) una bellissima dolce ballata nella quale si affacciano con prepotenza sonorità balcaniche e chitarre serbe legate dalla voce ispirata di Strummer. Seguono "Mondo Bongo" e "Bummed Out City": la prima una dolce canzone con forti timbriche latino-americane e belle melodie impreziosite da fisarmonica e violino, la seconda una ballata acustica ricca di forza ed intensità.
Si riparte con il reggae dub della perla "At the Border, Guy", nella quale ancora l'organo hammond funge da massimo collante.

Prima di spegnere il vostro lettore cd, accettate l'invito di Joe. Prendetevi con calma una birra insieme a lui ascoltando la lunghissima "Minstrel Boy". Rilassatevi. Dalla collina riuscirete a vedere la verde campagna d'Irlanda spianata sotto di voi, riuscirete certamente ad essere coinvolti, al limite dell'abbandono, da questo folk gaelico carico di speranza. E capirete che non ci sarebbe potuto essere miglior commiato. Alla salute.

VOTO : 8

Mauro Zaccuri